ANCONA – Dall’inizio della pandemia è emerso un solo caso di positività tra i detenuti nelle Marche. E’ uno degli aspetti evidenziato dal report 2020 degli Istituti penitenziari e REMS della Regione Marche.
Ma se i contagi si riducono a uno, gli effetti del covid in maniera indiretta si sono fatti sentire lo stesso andando a incidere sulle attività finalizzate alla rieducazione e risocializzazione dei detenuti, ferme tutt’ora fino a data da destinarsi, così come le visite dei familiari.
Un limbo che si spera di poter interrompere al più presto e proprio su questo il garante chiede di poter procedere il prima possibile con le vaccinazioni anche all’interno degli istituti penitenziari.
Stando ai dati al 31 dicembre 2020 i detenuti marchigiani sono 847, di questi 324 sono stranieri. Numeri in calo rispetto a 10 anni fa, quando ammontavano a 1.170, di cui 504 stranieri.Senza considerare i problemi legati all’emergenza epidemiologica, a tutt’oggi la tossicodipendenza si conferma il problema principale con 280 casi e numerosi detenuti in terapia metadonica.
Preoccupano le patologie di tipo psichiatrico ed i casi di autolesionismo (ne sono stati riscontrati 173), con 13 tentativi di togliersi la vita e un suicidio nella casa di reclusione di Fermo. Tra le problematiche la carenza di personale, attualmente risultano in servizio 623 agenti di polizia penitenziaria su 771 assegnati, oltre a 14 educatori e 9 psicologi.