Oltre 320 casi positivi, 47 persone in terapia intensiva, 136 ricoverati, 130 in isolamento domiciliare. Dodici decessi. E’ l’ultimo bollettino nelle Marche di una guerra senza armi che si combatte nelle corsie degli ospedali, dove si lavora senza sosta notte e giorno. Lo scenario cambia di ora in ora e la Regione Marche cerca di rispondere rimodulando lo scenario, sul fronte della tincea sanitaria.
ANCONA – Oltre 320 casi positivi, 47 persone in terapia intensiva, 136 ricoverati, 130 in isolamento domiciliare. Dodici decessi. E’ l’ultimo bollettino nelle Marche di una guerra senza armi che si combatte nelle corsie degli ospedali, dove si lavora senza sosta notte e giorno. Lo scenario cambia di ora in ora e la Regione Marche cerca di rispondere rimodulando lo scenario, sul fronte della tincea sanitaria. Il nuovo piano regionale per la gestione dell’emergenza, firmato stamattina, prevede oltre 400 posti letto tra terapie intensive, semi intensive, degenze specialistiche e post critici”. Per i contagiati sono stati ampliati e dedicati i reparti presso strutture negli ospedali di Camerino, Fermo, San Benedetto, Ascoli Piceno, Fossombrone, Chiaravalle, Aou Ospedali Riuniti di Ancona, Inrca e Marche Nord“.
Camerino, il post sisma e la nuova emergenza. Rovente la situazione in particolare a Camerino, sfociata in una riunione di fuoco domenica pomeriggio anche con gli altri sindaci della montagna ferita dal terremoto. Dove il Coronavirus non è arrivato ancora, ma lo scenario lì è ancora post bellico per l’altra emergenza. Nel pomeriggio di oggi (lunedì) il comune nella compattezza di maggioranza e opposizione chiede garanzie alla Regione riguardo la certezza sul ripristino dei reparti smantellati, tra cui l’urgenza, una volta terminata l’emergenza sanitaria Covid-19. “Se basta l’ospedale di Camerino a contenere i contagiati accendo un cero alla Madonna”, risponde il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.