PORTO RECANATI – Giorgio abita a Recanati, ma a Ussita ha lasciato un pezzo di cuore. Quello delle vacanze, delle piste sulla neve, dell’aria buona e la delizia del cibo. La sua seconda casa era lì, come gli amici e una parte di vita. Lo troviamo in visita, seduto al tavolino di un bungalow. Il tiepido sole di novembre scalda i visi, nella brezza gentile delle onde, al campeggio di Porto Recanati dove si è ricostruita una piccola Ussita al mare. Sono in 130. Nonni, famiglie, bambini. Si pensa guardando il mare alla montagna ferita, il bestiame lasciato in paese, gli alberghi, i ristoranti. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, nel versante marchigiano delle aree colpite dal sisma sono attivi circa 180 agriturismi, mentre le scosse non si arrestano come i crolli in più di 100 comuni. Sono a quota 25 mila gli sfollati marchigiani con tutti gli hotel sulla costa precettati per l’accoglienza. Al camping Bellamare il pensiero è sempre per Ussita, al futuro interrotto, all’incognita lavoro. “Abbiamo portato via solo la pelle, dicono. Ma qui ci trattano con i guanti di velluto”. “Per noi è una gran cosa essere quasi tutti qui, ci raccontano. Uscire di casa e trovare una faccia amica”. Se c’è una cosa che forse il terremoto ha insegnato è che Ussita la fanno le persone. E per fortuna non manca nessuno.
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Fabriano, occhi al cielo mentre crescono gli sfollati (Video)
Linda Cittadini
Giornalista professionista dal 2009, lavora per E'tv Marche, il canale 12 del digitale terrestre occupandosi di tg e approfondimenti tra cui "Sibilla, le voci della ricostruzione", progetto editoriale dell'emittente che ogni mercoledì alle 21,30 racconta la nuova vita delle persone e dell'Appennino centrale, dopo il terremoto del 2016.